Il giornalismo è una missione. Come tale va esercitato con coscienza, passione e responsabilità. L’inciviltà di una commentatrice, il cui intervento potrebbe avere strascichi penali, mi costringe – contro il mio volere – a ricorrere alla moderazione degli interventi dei lettori.
Non sarebbe dovuto accadere, è una cosa che vivo come un grosso limite, un limite alla spontaneità, alla legittimità della collaborazione e della discussione civile tra chi scrive e chi legge. Come spesso succede, le colpe di pochi ricadono su tutti. Ed è un grosso peccato.
Ciò non ha però ripercussioni sulle indagini giornalistiche che sto seguendo: se le autorità ticinesi e la signora Elena Paltrinieri hanno responsabilità, saranno gli organi competenti a stabilirlo. Qui potrete leggerne gli sviluppi.
Per avere risposte dalle autorità ticinesi è necessario muovere la magistratura italiana, oltre a segnalare alla Commissione europea la situazione, affinché vengano accertati eventuali abusi ed eventuali responsabilità. E questa, per il Cantone Ticino, è già una grossa sconfitta: dovere varcare il confine per dare risposte legittime ai cittadini è una situazione che merita più di una riflessione.
Intanto vi invito a continuare ad inviarmi email con le informazioni che ritenete importanti, come già state facendo. Saranno trattate, come sempre, nel pieno rispetto delle norme e della coscienza professionale.
Grazie a chi ha partecipato, a chi sta partecipando e a chi parteciperà. Le cose si possono cambiare.