“Io credo nel futuro e vi spiego perché”. Così chiosava Marco Zamperini pochi mesi fa.
Scanzonato, ironico, tagliente e leggero anche nel parlare di cose massicce, pesanti, non sempre di facile divulgazione.
Pochi giorni fa, al Maker Faire di Roma, lo fissavo e non ho avuto il coraggio di avvicinarmi per presentarmi e salutarlo. Lo so, lui era un uomo buono e gentile, con ogni probabilità mi avrebbe stretto la mano e avremmo scambiato due chiacchiere. Ma lui è un’istituzione e non me la sono sentita di piombare lì, ma avrei dovuto.
C’è un modo per stare vicini, in questo momento che lascia attoniti e tristi, alla sua famiglia. A sua moglie che ha avuto l’ingrato compito di dire alle figlie che papà non c’è più.
Il modo è questo, e non siate taccagni: http://www.retedeldono.it/in-memoria-di-marco-zamperini