Un minimo di giustizia c’è. La dottoressa Elena Paltrinieri è stata ammonita dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia (OPL).
Il caso di Linda Greco (vedi qui) del quale si sono interessati anche “Le Iene” e del padre svizzero (vedi qui), hanno in comune la dottoressa Elena Paltrinieri, psicologa di Lissone sul cui operato si è chinato l’OPL, ammonendola ufficialmente limitatamente al secondo dei due casi qui elencati.
In attesa che la Procura si interessi del suo operato, vanno sottolineati alcuni aspetti che ancora non appaiono chiari:
1. nel caso del padre svizzero a cui è negato ogni contatto coi figli (anche telefonico), la dottoressa Elena Paltrinieri ancora non è in grado di dimostrare di avere parlato proprio con la persona che ha posto sotto esame. La perizia è stata fatta al telefono, potrebbe avere parlato con chiunque.
2. la telefonata grazie alla quale la signora è giunta ad una diagnosi, nel testo scritto dall’OPL diventano misteriosamente due
3. un comportamento corretto sarebbe stato quello di scrivere di non potere giungere a considerazioni riguardo al soggetto, poiché non ha avuto modo di vederlo di persona. In tale caso sarebbe toccato alle autorità svizzere prendere le dovute misure. Invece la dottoressa Paltrinieri ha deciso di lanciarsi in una diagnosi, ben sapendo che senza riscontri scientifici questa sarebbe potuta essere profondamente sbagliata. Infatti i diversi test scientifici a cui si è sottoposto il padre non mostrano nessuno squilibrio mentale.
4. i referti medici in mio possesso, firmati dalla la dottoressa Paltrinieri, sono pieni di considerazioni personali che non hanno niente a che vedere con la scienza e con le procedure in uso. Perché c’è chi – in Italia come in Svizzera – li ritiene attendibili?
5. nelle sue tesi difensive davanti all’OPL la dottoressa Paltrinieri dice che “ha accettato, per la prima volta nella sua esperienza professionale, di svolgere un colloquio telefonico”. Alle autorità chiedo espressamente di valutare oggettivamente questa teoria difensiva: un medico che diagnostica una malattia senza i dovuti esami può rifugiarsi dietro all’assenza di precedenti?
6. la dottoressa Paltrinieri sostiene anche di essersi basata sui racconti oggettivi fatti dalla moglie dell’uomo a cui nega di avere rapporti coi figli. Basta il racconto oggettivo di una parte (ovviamente) interessata? Anche su questo le autorità devono chinarsi e accertare il reale svolgimento dei fatti.
Questa vicenda potrebbe approdare nelle aule di tribunale. Qui leggerete tutti gli sviluppi.
Intanto, in Svizzera, tutto tace. Le autorità si nascondono dietro ad un silenzio che evidentemente ritengono sufficiente a difendere una posizione, la loro, indifendibile. Intanto emergono nuovi particolari con strascichi penali, dei quali potete leggere nei prossimi giorni.