Ticino: gli abusi approvati dal Cantone

Questa è una storia triste e dura. Una storia di abusi perpetrati da istituzioni arroganti e incapaci con il benestare del Dipartimento della Socialità e della Sanità e dell’immancabile Dipartimento delle Istituzioni.

Una storia triste, appunto, triste perché con un fine tutt’altro che lieto e triste perché si sarebbe potuto evitare il peggio, ma per Beltraminelli e per Gobbi la vita di un’intera famiglia è poco importante, non vale neppure il tempo di una telefonata. E se c’è stata, questa telefonata, l’hanno fatta alle persone sbagliate.

La tendenza è quella del mandare la volpe a contare le galline. Se i cittadini lamentano gravi torti subiti dalle Istituzioni, chi ha il potere di risolvere la questione evitando trafile giudiziarie (e, magari, risarcimenti dei danni causati) si accontenta della versione che gli viene resa dalle Istituzioni che hanno sempre ragione, anche quando sbagliano. Peggio: anche quando sbagliano con l’intenzione di sbagliare e di arrecare danno.

Al centro della questione un’intera famiglia, la famiglia Bianchi (ovviamente il nome è di fantasia, scarsa, ma pur sempre di fantasia).

C’è di tutto in questa storia: ci sono autorità abusanti, ci sono impiegati pubblici che sbagliano e, al momento di porre rimedio ai propri errori, accatastano bugie una sull’altra per mantenere salda la sedia. Ci sono autorità che inventano problemi inesistenti e se ne avvalgono per inventarne altri altrettanto inesistenti.

C’è l’uso privato delle forze di polizia, c’è la manipolazione di atti, ci sono atti inventati, altri nascosti e altri palesemente falsi e infondati.

Ci sono diverse registrazioni audio, in una delle quali una persona coinvolta in questi abusi minaccia azioni legali se il suo nome dovesse uscire in tutta questa faccenda. Perché quando bisogna abusare della propria posizione va bene, ma quando si è chiamati a risponderne allora bisogna minacciare.

E poi ci sono loro: Gobbi, che tempo fa mi accusava di essere un’incapace e di non volere il dialogo e poi c’è Beltraminelli. Entrambi conoscono la situazione ed entrambi – a quanto risulta al momento almeno – non hanno mosso un dito.

Ho chiesto ai ministri una loro nota da pubblicare su questo blog, quindi prima di raccontare (a puntate) tutte e schifezze fatte dalle autorità e dalle persone coinvolte, aspetto che il direttore del Dipartimento delle Istituzioni e il direttore del Dipartimento della Sanità e della Socialità spieghino ai cittadini perché hanno ritenuto necessario non intervenire in nessun modo.

E, c’è da scommetere, i nomi che appariranno saranno noti a molte delle persone che, loro malgrado, hanno avuto a che fare con le istituzioni ticinesi.

Continuate a fare arrivare le vostre segnalazioni, saranno utili a molti. Perché uniti le cose si possono cambiare.

Dite la vostra

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